
Dalla pubblicazione del libro Soča dalla sorgente al mare – una guida al canottaggio, avvenuta alla fine di dicembre dell’anno scorso, si sono svolti 6 eventi di presentazione del libro molto partecipati. Abbiamo presentato la nuova pubblicazione a Bovec, Tolmin, Lubiana (due volte) e Kobarid. Seguiranno altri due eventi in Italia; Il 6 marzo presenteremo il libro a Gorizia e l’11 marzo a Udine.
Gli eventi, in cui l’autore del libro Rok Rozman e il fotografo Rožle Bregar rispondono alle domande dei facilitatori, offrono un’ottima opportunità per discutere dello stato del fiume Isonzo e di come viene gestito dai decisori a livello locale e nazionale. Poiché il libro è molto più di una semplice guida al canottaggio e, nella sua ricca introduzione, offre anche capitoli sull’idrologia del fiume, sulla flora e la fauna dell’Isonzo, sulla pesca e molto altro, è interessante per un’ampia gamma di persone che desiderano comprendere meglio questa bellezza fluviale e comportarsi nel modo più appropriato possibile su e nei suoi dintorni. Le descrizioni delle singole tappe, naturalmente, forniscono ai timonieri delle varie imbarcazioni istruzioni dettagliate per la discesa (quasi) tra la sorgente e il mare, e sono loro i primi a notare i cambiamenti sul fiume e a metterli in guardia in un modo o nell’altro. Ciò dimostra ancora una volta la grande importanza di conoscere la natura e di proteggerla attivamente attraverso il contatto personale con essa.
Per tutto quanto sopra, è stato bello vedere come gli eventi abbiano attirato persone interessate al vero stato del fiume Isonzo, dalla sua sorgente al mare. Le autorità locali e statali su entrambi i lati del confine si pongono regolarmente in prima linea negli sforzi per la salvaguardia del fiume, ma la realtà è completamente diversa. L’Isonzo è l’ultimo fiume alpino selvaggio (per quanto riguarda il suo corso superiore), ma negli ultimi 20-30 anni, a causa di una gestione avida (turismo di massa, estrazione di ghiaia poco controllata, interventi bruschi da parte degli ingegneri idraulici, inquinamento chimico, ecc.), non se la passa bene. Il fiume Isonzo presenta problemi ancora più grandi nel suo corso medio, che è stato quasi completamente distrutto dalle dighe. Il problema più assurdo, tuttavia, si manifesta nel corso inferiore, a valle della città di Zagraj (Sagrado), durante i periodi più caldi dell’anno. In quel periodo i gestori del canale irriguo De Dottori prelevano dall’alveo già scarso del fiume una quantità d’acqua per l’irrigazione tale che a valle della diga non rimane più nulla per il fiume. Il prosciugamento del fiume Isonzo tra le città di Zagraj e Turjak sta diventando sempre più frequente. È difficile credere che un fiume così famoso e conosciuto come l’Isonzo non scorra in forma chiusa verso il mare. Oltre a tutto questo, in tempi di aggressiva transizione verde, stanno diventando sempre più rilevanti anche i piani per lo sfruttamento idroelettrico del ricco corso superiore del fiume Isonzo e dei suoi affluenti.
Non mancano i problemi, ma si avverte che tra le persone c’è un forte desiderio e una forte determinazione a difendere questo fiume eccezionale e a chiedere ai decisori a tutti i livelli una gestione responsabile e, soprattutto, ponderata della situazione.
Il progetto Soča_KV è sostenuto dall’Unione Europea SPF GO! 2025 – Interreg Italia-Slovenia 2021-2027.